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CHIANTI DOCG

Il Chianti è un vino rosso toscano, prodotto principalmente con uva Sangiovese, nelle province di Firenze, Pisa, Siena, Arezzo, Pistoia e Prato, in Toscana.

Chianti DOCG

Il Chianti è fin dall’Ottocento il vino italiano più famoso nel mondo, soprattutto quello nella veste tradizionale, imbottigliato dentro il fiasco di vetro impagliato, ma oggi i produttori di qualità preferiscono commercializzarlo nella bottiglia di vetro bordolese, mentre la versione del fiasco impagliato rimane più un’usanza folcloristica che affascina i turisti, ma spesso è di mediocre qualità. Il Chianti è sicuramente uno dei vini più antichi prodotti su territorio toscano e italiano, se ne hanno testimonianza fin dall’epoca degli Etruschi e dei Romani, lo stesso termine “chianti” deriverebbe dalla parola etrusca “clante”, che indicava il nome di molte famiglie etrusche della zona.



Le DOCG del Chianti


Attualmente esistono 2 DOCG di Chianti separate per distinguere la zona vocata fin dall’antichità alla produzione di questo vino, da quella sorta più recentemente:

Chianti DOCG: nata nel 2009, comprende una zona molto vasta, tutte le colline del Chianti di 6 province (Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia e Prato). In etichetta può essere specificata anche la sottozona di riferimento: Colline Pisane, Colline Senesi, Montalbano, Montespertoli, Rufina, Colli Aretini e Colli Fiorentini.
Ha una resa massima di 8 t/ha (7,5 t/ha per le tipologie Superiore e Riserva), e un titolo alcolmetrico minimo di 11,5% (12% per il Superiore e 12,5% per il Riserva).
Viene prodotto con un 75% di Sangiovese, un 10% di Canaiolo nero e un 10% di Malvasia bianca e/o Trebbiano toscano, sono ammessi anche altri vitigni a bacca rossa per un massimo del 15%. Per la tipologia Riserva è previsto un invecchiamento minimo di 2 anni in botte.

Chianti Classico DOCG: nata nel 2010, è la DOCG che tutela il Chianti vinificato nella zona più antica, nelle colline a cavallo tra la provincia di Firenze e quella di Siena, la cosiddetta “culla del Chianti”. Qui il Sangiovese prende il nome di Sangioveto. Questa DOCG ha scelto di identificarsi con il logo del Gallo Nero, scelto dal Consorzio del Vino Chianti Classico, che viene stampato sul collo della bottiglia.
Ha una resa massima per ettaro di 7,5 tonnellate e un titolo alcolometrico minimo di 12%.
Viene ottenuto con Sangiovese (minimo 80%), più un massimo del 20% di altre uve a bacca rossa. Il periodo di affinamento minimo è di 11 mesi.
La tipologia Riserva ha un titolo alcolometrico minimo di 12,5% e un periodo di affinamento minimo di 26 mesi, di cui almeno 3 in bottiglia.Qual è il segreto del Chianti? Qual è la formula per ottenere un Chianti perfetto?Spesso i produttori toscani si sono interrogati su questo argomento, soprattutto il Barone Bettino Ricasoli, un produttore storico del Chianti, nonché proprietario di una delle aziende più longeve della storia del vino in Italia e nel mondo, fu fondata, infatti, nel 1140.Durante l’Ottocento, Bettino Ricasoli, dopo varie sperimentazioni e ricerche, codificò il segreto del Chianti in una formula, la cosiddetta Formula Ricasoli: 80% di uva Sangiovese che desse la struttura e la personalità al vino, 10% di uva Canaiolo o Colorino, che intervengano sul colore scarico del Sangiovese con il loro apporto di riflessi rubini e violacei, 10% di uva bianca (Malvasia o Trebbiano) per garantirne la brillantezza e addolcirne i tannini.Questa formula è prevista tutt’oggi dal disciplinare del Chianti DOCG, mentre il Chianti Classico DOCG l’ha modificata sulla base di tecniche e sperimentazioni più recenti prevedendo l’uso esclusivo di uve rosse (80% Sangiovese più altre uve autoctone della zona).

Un’altra importante scoperta fatta dal Barone Ricasoli fu quella del “governo alla toscana“, cioè di un metodo di vinificazione che prevede una lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve leggermente appassite. Si raccolgono i grappoli migliori per lasciarli in appassimento sui graticci per 6 settimane, quindi si pigiano per ottenere un mosto zuccherino che aggiunto al vino giovane e pronto, già fermentato, faccia partire una seconda fermentazione in bottiglia, prolungata fino a primavera.

Il governo alla toscana (ammesso dai disciplinari delle due DOCG del Chianti, ma non obbligatorio) produce un vino molto fruttato, fresco, leggermente frizzante, che però oggi è rimasto solo un ricordo, in quanto il Chianti attuale è apprezzato per le sue qualità di vino fermo, robusto e longevo, adatto alla conservazione per qualche anno (5, 8 o 10 anni a seconda delle tipologie).



Caratteristiche del vino


Il Chianti è un vino elegante, molto robusto, soprattutto nella versione Riserva. Ha un profumo fruttato (more e lamponi) e speziato (cannella e vaniglia). Ha tannini importanti e raffinati, non aggressivi e un finale lievemente amarognolo e ammandorlato. Si sposa bene con i piatti tipici della regione come la trippa alla fiorentina, la porchetta, il pecorino toscano stagionato e, ovviamente, la bistecca fiorentina alla griglia.

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